Paolo Sorrentino by Hanno tutti ragione

Paolo Sorrentino by Hanno tutti ragione

autore:Hanno tutti ragione
La lingua: ita
Format: epub
editore: feltrinelli
pubblicato: 2008-12-31T16:00:00+00:00


10.

Piove

si squarcia il cielo

e cade il mare.

RICCARDO COCCIANTE

Ad un certo punto, del tutto improvviso, dopo una vita fissata a terra col cemento, avverti senza motivi fondati, che si sta abbattendo la fine di un periodo. Dagli e dagli, poi lo capisci, che il gesto si fa meccanico, la battaglia stanca. Gli uomini limitrofi alla tua esistenza, amici e conoscenti, prima erano uomini, ora sono comparse diafane. Li attraversi come se si fendesse l'aria. Sono trasparenti.

Hanno perso, ai tuoi occhi, motivo.

Le esperienze, che un tempo ti portavano una gioia, ora si fanno noia e delusione.

L'esistenza ti sfugge di mano per il semplice motivo che l'hai vissuta già tutta quanta.

Allo stesso tempo, però, ti butti davanti allo specchio e vedi che sei ancora vivo, non hai ancora cent'anni, ma avverti un peso totalitario di come se ne avessi cinquecento di anni. Non sai cosa fare. È una brutta febbre. Ci vorrebbero intelletti lucidi e sorvegliati, allora, per operar decisioni. Ma vi state rivolgendo alla persona sbagliata.

Ci ho il luna park in testa come nella domenica all'ora di punta, miliardi di bambini vivacissimi che mi fanno casino nella testa e residui a quintali di coca assunta senza pause che non sono riuscito a smaltire di nessuna maniera. Neanche col lavaggio del sangue che mi feci a Losanna spendendo una cifra inaudita che se ci penso, anche se è notorio che non sono un tirchio, non posso non rammentare come uno degli episodi più dolorosi della mia vita. Forse mi tradì il gioco delle aspettative. Credevo che dopo il lavaggio del sangue avrei potuto, allegro e spensierato come Heidi, ricominciare come dalla prima volta che mi feci i primi quattro grammi tutti insieme. Avevo venti anni ed ero uno splendore di giovanotto. Invece manco col cazzo che era così.

D'altronde, il medico svizzero me lo aveva detto senza giri di parole e termini scientifici. Con una sincerità elvetica sospetta, mi aveva puntato un indice longilineo assistito dalle seguenti:

"Amico mio, voi vi dovete dare una calmata vera. Voi state messo peggio di tutte le rock band inglesi messe insieme che vengono qui un mese sì e un mese no".

Questo mi disse, dandomi sinistramente del voi. Ma io pensai che si trattasse del consueto allarmismo pessimistico della medicina occidentale. Prevenzione esagerata e terroristica, mi raccontai.

Col cazzo. Aveva ragione lui. Uscii da lì che mi sentivo tale e quale a prima. Forse pure un poco peggio. Cioè una pezza col Vim liquido da sopra. Pesante, duro e spossato come la mozzarella andata a male. Il sangue, anche se fondamentale, ha poco a che fare con il tuo stato d'animo. Lavorano in reparti separati.

Insomma, alla luce del quadro clinico e psicologico del sottoscritto, come pretendere un'organizzazione razionale dei fatti e del pensiero da me. Follia o ambizione smodata. Siamo d'accordo almeno su questo? Eppure lo sento, sta venendo su proprio come uno di quei mal di denti che la prendono alla lontanissima prima di dirti: ti farò lentamente un culo di dolore così, grande come una villa, insomma lo sento che sta venendo su lentamente questa sensazione che qualcosa sta finendo.



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